Pga Championship. Rocca manca il bis, ma che spettacolo!

A Ca’ Amata tra i seniores vince a sorpresa Manolo Blanco Blanco e tra le ladies per la quarta volta il titolo va a Stefania Croce

Un mese fa Costantino Rocca si era aggiudicato a Grado il campionato della Pga italiana, mettendo in fila concorrenti molto più giovani di lui. A Ca’ Amata era partito con i favori del pronostico nella gara per conquistare il titolo anche tra i seniores, e il bis l’ha mancato d’un soffio soltanto perché sulla sua strada ha trovato un Manolo Blanco Blanco in stato di grazia con il putt. A penalizzare il grande campione è stata la prima giornata in cui ha chiuso con un colpo sopra il par del campo. Aveva giocato come solo lui sa fare ma poi, quand’era il momento di imbucare, arrivavano le difficoltà. Naturalmente con un palmares come il suo, quello che ancora oggi è il più grande campione nella storia del golf italiano, non poteva arrendersi di fronte a quel pizzico di sfortuna che gli aveva impedito di andare al comando nella prima giornata. Nel secondo giro è partito subito deciso all’attacco e dopo le prime nove buche sembrava proprio potesse riuscire nella rimonta. Ancora qualche errore nei putt ma il suo era pur sempre il miglior score di giornata con 66 colpi, 5 sotto il par. A marciare come da tempo non gli accadeva era Manolo Blanco Blanco, lo spagnolo dei Colli Berici, partito insieme a Zeke Martinez e Pippo Calì che avevano chiuso la prima giornata al comando. Dopo le prime nove buche Calì era costretto al ritiro per fortissimi dolori alla schiena e si infiammava il duello con il californiano Martinez, mentre dal campo giungevano notizie che Costantino Rocca stava giocando da grande campione. Lo spagnolo però non mollava,  sbagliava qualche colpo, doveva talvolta inventarsi qualcosa di straordinario, ma soprattutto non perdeva mai la calma, imbucando praticamente da qualsiasi distanza. Arrivava così una vittoria in parte inattesa ma sicuramente meritata, come ha sottolineato lo stesso Rocca durante la premiazione. Zeke Martinez, vincitore dell’edizione dello scorso anno, sia pure in giornata no, ha girato pur sempre con un colpo sotto il par del campo ma non è stato sufficiente per infastidire Blanco. Vittoria dunque per lo spagnolo e secondo posto a pari merito per Rocca e Martinez.

Altrettanto appassionante la gara delle ladies. Stefania Croce, Margherita Rigon e Giulia Sergas fino a domenica 25 ottobre erano in India per una gara del Ladies European tour, ma non hanno  voluto mancare all’appuntamento con il campionato della Pga che le vedeva favorite. E così è stato, anche se Isabella Maconi e Anna Rossi, al termine del primo giro sembravano avere qualche possibilità di infastidirle seriamente. Alla fine è stata battaglia dura, fatta con il sorriso, ma pur sempre dura, fra le tre favorite. La campionessa triestina Giulia Sergas partiva nel secondo giro con due colpi di vantaggio sulla Croce e la Rigon. Sembrava fosse sufficiente mantenere il controllo per aggiudicarsi il titolo. Ma la Croce e la Rigon non avevano nessuna intenzione di lasciarle facilmente il passo. Margherita, atleta di casa e sostenuta dal pubblico di appassionati, iniziava la rimonta. La Croce che per altro il titolo della Pga l’ha già vinto altre tre volte, infilava sei birdies consecutivi dal par 5 della buca 7 fino al par 4 della buca 12, mettendo sotto pressione le altre. La Sergas sembrava in giornata non eccezionale, mentre la Rigon era sempre lì a combattere colpo su colpo. Al par 4 della buca 18 avrebbe potuto anche agganciare la Croce, ma sbagliava un putt non impossibile e doveva accontentarsi per l’ennesima volta del secondo posto. “Meglio seconda che terza” ha dichiarato a fine gara, ma soprattutto ha auspicato che Adriano Bianco, il vero motore economico della manifestazione  trovi l’entusiasmo e le risorse necessarie per riproporre anche il prossimo anno i campionati della Pga a Ca’ Amata.

Alla fine grande festa per la premiazione a cui è intervenuto il presidente della Pga Antonello Bovari che ha espresso parole di compiacimento per tutta l’organizzazione di Ca’ Amata. A condurre gli interventi come sempre Tiziana Zago che dirige lo staff della segreteria, mentre Gianni Bregolin che si è occupato non solo dell’organizzazione ma anche di arbitrare le gare, ha sottolineato come i dilettanti abbiano molto da imparare dal comportamento in campo dei campioni che hanno gareggiato a Ca’ Amata. Festeggiatissimo come sempre Costantino Rocca che, senza nulla togliere alla bravura e alla simpatia di Manolo Blanco Blanco, molti avrebbero voluto vedere ancora una volta vincitore. A nome del circolo hanno portato il loro saluto la vicepresidente Dolores Bernardi e Arianna Carron a nome del fratello, il presidente Diego. In particolare la Carron ha messo in evidenza i grandi sforzi compiuti in termini di risorse economiche per mantenere il campo ad alti livelli. Ringraziamenti sono andati naturalmente alla segreteria, al greenkeeper Daniele Frigo e allo staff dei giardinieri, oltre che alla ristorazione gestita da Egidio Fior e a tutti i volontari che hanno contribuito al successo dell’evento.

Forse nella serata finale il più emozionato era sicuramente Adriano Bianco a cui va il merito di avere organizzato prima di tutto con il cuore, ma poi mettendo a disposizione le risorse economiche necessarie per allestire una manifestazione di così alto livello con la sua Master io gnocchi. Nell’impresa è stato sostenuto da Carron spa, Parmovo srl, Fizan srl, Sdr pack, Mulino Cosma, Fila solutions spa, Soar del mar, Frattin auto e Lame Italia srl. Media partner è stata la rivista Golf Today.

Infine due notazioni a margine. Durante la cena che si è svolta in club house al termine della prima giornata il presidente della Pga italiana Antonello Bovari ha premiato con una targa il maestro Sestilio Pellegrini per il suo impegno a favore del golf italiano e che, nonostante gli anni passino in fretta anche per lui, non ha voluto mancare alle gare. A Stefania Croce abbiamo chiesto una valutazione del campo e che cosa si potrebbe fare per renderlo ancora più impegnativo. “Quello di Ca’ Amata è davvero un bel percorso, molto piacevole da giocare – ha risposto – se poi lo si vuole rendere più difficile è sufficiente far crescere il rough e restringere i fairways!”