LA BACHECA DEL GREENKEEPER di SETTEMBRE – a cura di Pietro Ruo

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Settembre è un mese particolarmente impegnativo per far sì che il campo riprenda vigore e bellezza in tutte le sue parti dopo un agosto in cui il grande caldo si è alternato a temporali particolarmente disastrosi.

Per fortuna le temperature ritornate a livelli accettabili ora consentiranno di ripartire con lavori davvero importanti.

Innanzitutto è prevista la trasemina di tutti i fairway con una apposita macchina che opera attraverso una serie di passaggi e successiva rullatura del terreno. Il seme utilizzato è il loietto perenne in una varietà che si è dimostrata particolarmente resistente anche in situazioni di clima particolarmente secco. Per rendere più efficace la trasemina, ovviamente, seguirà la necessaria concimazione. Contemporaneamente si procederà alla sistemazione di alcune zone di drenaggio risultate molto danneggiate.

Altro intervento di largo respiro riguarda tee e green con arieggiatura, sabbiatura e concimazione. In particolare sul green della buca 4 colpito da un forte attacco fungino, dopo le prime operazioni già effettuate in agosto, si metteranno in atto ulteriori azioni specifiche per accelerarne il completo recupero.

Quando le condizioni lo permetteranno è prevista la zollatura dei tee di partenza bianchi delle buche 3 e 15.

Un gran lavoro è atteso per il ripristino dei livelli di sabbia in tutti i bunker, con particolare attenzione a quelli dove il dilavamento conseguente ai temporali ha creato condizioni maggiormente critiche.

Accanto ai lavori specifici sopra riportati è in corso il taglio dell’erba e la pulizia delle sponde di laghi e ruscelli, così come si lavora con il decespugliatore intorno alle piante.

Questa somma di interventi ha l’obiettivo di far ritornare tutto il campo al suo massimo splendore, in modo che nel giro di poche settimane si possa apprezzare la qualità del Ca’ Amata.

Fondamentale è la collaborazione di tutti i giocatori nel rimettere a posto le zolle, alzare i pitch mark e rastrellare i bunker.

In particolare, va detto che se un pitch mark viene riparato subito e in maniera corretta, il green nel giro di 24 ore torna ad essere perfetto. Questo atteggiamento, oltre a permettere di svolgere un gioco maggiormente regolare in particolare in green, è ESSENZIALE per il mantenimento della salute del manto erboso in quanto limita di molto l’insorgere di malattie che possono danneggiarlo.

Pietro Ruo